Bruxelles, Guidi scrive a Mogherini: “Gli accordi di libero scambio non favoriscono le imprese agricole”

Bruxelles, Guidi scrive a Mogherini: “Gli accordi di libero scambio non favoriscono le imprese agricole”

Pubblichiamo la lettera del presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidia all’alto rappresentante dell’Unione  per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea Federica Mogherini. Nella missiva il presidente Guidi mette in guardia la Commissione europea sugli impatti degli accordi di libero scambio che sono stati sottoscritti nel tempo dall’UE e che sono ancora in corso di verifica. Sono ricordate le intese in particolare con Marocco e Tunisia. 

Gentile Alto Rappresentante, gentile Vice Presidente,

nel corso degli ultimi anni si sta realizzando un processo di continua liberalizzazione degli scambi commerciali, con una contestuale progressiva riduzione delle protezioni di molti Paesi, che sta interessando anche i prodotti agricoli ed agroalimentari.

Come Confagricoltura ha sempre auspicato si tratta di un processo che consente ai nostri prodotti di poter accedere a mercati interessanti ma che, d’altro canto, può determinare impatti negativi anche importanti specie quando si determinano condizioni di distorsione di concorrenza a sua volta determinata da una mancanza di piena reciprocità delle regole.

Confagricoltura rimane convinta che la promozione di più intensi scambi commerciali costituisca una opportunità per la crescita del settore. Ritiene però altresì necessario svolgere più e più accurate analisi dell’impatto determinato dalle concessioni commerciali sul mercato interno.

Il recente caso dell’accordo UE-Marocco e la sentenza della Corte di Giustizia che ha parzialmente inficiato l’intesa bilaterale limitatamente al territorio del Sahara occidentale, può costituire l’elemento da cui partire per una più completa disamina. Dovremo approfondire le conseguenze di questa sentenza e gli effetti sulle modalità procedurali per attuare l’accordo per evitare conseguenze negative per i nostri operatori.

Una ulteriore circostanza che preoccupa riguarda il possibile aumento attualmente in discussione del contingente di olio di oliva importato dalla Tunisia senza applicazione di tariffa doganale. Una concessione che pure Confagricoltura ritiene non sia stata valutata appieno in quanto a possibili effetti sul mercato comunitario e nazionale dell’olio di oliva.

Non va infine trascurato l’aspetto fitosanitario e le conseguenze che sta determinando l’apertura del mercato europeo a patogeni, da noi non presenti, che minano la tenuta stessa di interi comparti come il caso dello Huanglongbing per gli agrumi. Simili fenomeni indicano in ogni caso la necessità di rafforzare il sistema dei controlli alle frontiere.

 

Al di là di questi esempi, sono diverse le situazioni che Confagricoltura ritiene si debbano e si possano affrontare per evitare che alcuni specifici comparti produttivi soffrano da questi accordi internazionali anziché beneficiarne come sarebbe auspicabile in una logica win win di mutuo vantaggio.

Confagricoltura ritiene in particolare che ci possa essere spazio per discutere almeno sui seguenti tre aspetti:

  1. quali sono i reali impatti – a tanti anni dal varo della politica euro mediterranea – sui nostri sistemi agricoli e su alcune particolari produzioni;
  2. le regole degli scambi e quindi della reciprocità a cui sono sottoposti i beni oggetto di flussi commerciali. Se ad esempio siano davvero comparabili le regole di produzione e gli standard dei prodotti importati rispetto ai requisiti dei prodotti europei;
  3. delle modalità applicative e di come si esplicano taluni meccanismi (dalle regole di origine ai prezzi dichiarati in dogana) che rischiano di alterare gli effetti delle concessioni.

Confagricoltura chiede pertanto un confronto aperto sui temi sopra evidenziati al fine di valutare congiuntamente eventuali adattamenti alle scelte già intraprese. E’ in gioco, crediamo, l’avvenire di importanti comparti della nostra agricoltura mediterranea. Confidando quindi nella attenzione che si vorrà porre alle questioni sopra evidenziate, si resta a disposizione per ogni seguito e si coglie l’occasione per inviare i più cordiali saluti».

 

Mario Guidi

 

 

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