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Truffa olio extravergine, l’Ue cambi rotta e protegga il vero olio di qualità

Truffa olio extravergine, l’Ue cambi rotta e protegga il vero olio di qualità

Dei sette grandi marchi italiani su cui il sostituto  procuratore Raffaele Guariniello sta indagando per il reato di frode in commercio, per aver etichettato come extravergine olio d’oliva semplicemente vergine, ben di italiano hanno solo il nome, appartenendo da tempo a multinazionali estere. La precisazione è d’obbligo, anche se non lenisce il danno d’immagine che la truffa porta al buon nome dell’olio d’oliva autenticamente italiano.

Parlare di olio italiano per prodotti come quelli finiti nel mirino dell’inchiesta di Guariniello è sbagliato. La proprietà di quei marchi non è italiana e spesso molte altre miscele commercializzate con marche semisconosciute e vendute come italiane o siciliane non lo sono. Gli olivicoltori di Confagricoltura Sicilia denunciano da tempo questo fenomeno rimanendo inascoltati: in Italia, grazie alle larghe maglie della normativa europea, è possibile spacciare olio extracomunitario di scarsa qualità come prodotto italiano.

In Sicilia la situazione è gravissima specie per quanto riguarda l’olio d’oliva extravergine esposto alla concorrenza sleale dei paesi dell’altra sponda del Mediterraneo. Miscele comprate a pochi centesimi al chilo arrivano sugli scaffali a 2-3 euro, col risultato che il consumatore porta in tavola un olio di modesta qualità, pensando d’aver fatto un buon affare. Purtroppo negli ultimi mesi, anziché una difesa dell’autentico olio italiano e siciliano abbiamo dovuto registrare l’ennesima beffa perpetrata ai danni dei produttori onesti, ovvero la proposta legislativa della Commissione Ue per autorizzare l’ingresso sul territorio europeo di ben 35 mila tonnellate di olio d’oliva in aggiunta alle attuali 57 mila tonnellate previste dall’accordo di associazione UE-Tunisia. Anche da queste politiche miopi nascono le numerose truffe ai danni di consumatori e dei produttori onesti,

Se non si faranno decisi passi in avanti per cambiare la norma che consente la commercializzazione con marchi nazionali, o presunti tali, di olii di scarsa qualità con il solo obbligo di indicare la provenienza del prodotto, in modo spesso quasi illeggibile sulle etichette delle bottiglie, continuerà a essere difficilissimo combattere le truffe nel settore olivicolo.

La lotta alla contraffazione e al contrabbando non può prescindere da una solida attività di valorizzazione e tutela dei marchi che sono oggetto di usurpazione. Per i produttori siciliani aver ottenuto l’autorizzazione ad usare la denominazione “Olio Extra Vergine di Oliva IGP Sicilia, è stato un passo importante per evitare fraudolenti fenomeni di contraffazione, ma non basta.

Ci auguriamo che al più presto in sede europea si cambi rotta puntando su una solida attività di valorizzazione e vera tutela dei prodotti di qualità.

Giovanni Selvaggi

UE autorizza invasione d’olio d’oliva tunisino. Pronti a bloccare i porti per difenderci.

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La notizia che la Commissione UE ha adottato una proposta legislativa per autorizzare un accesso supplementare d’olio d’oliva tunisino nel mercato comunitario suona come una beffa per l’olivicoltura italiana e per quella siciliana e del sud in particolare”. “Siamo pronti bloccare i porti per scongiurare questo attentato all’olio italiano e sollecitiamo i nostri parlamentari europei affinché…