Via libera alla bruciatura dei residui colturali

La bruciatura dei residui colturali diventa a tutti gli effetti una pratica ammessa dalla legislazione italiana. La legge 116 dell’11 agosto 2014 (di conversione del DL c.d. #Campolibero) all’articolo 14 infatti stabilisce come la combustione di stoppie e sarmenti sfalci o potature in campo costituisca una normale pratica per il reimpiego dei materiali di risulta delle attività agricole come sostanze fertilizzanti.

Viene così messa la parola fine al “caos normativo” che ha visto in questi anni la sovrapposizione tra legislazione nazionale, il decreto legislativo 152/2006 o codice ambientale che considerava “rifiuti” tutte le sostanze di cui qualcuno volesse disfarsi, direttive regionali e ordinanze comunali.
Gli agricoltori dovranno porre però attenzione ai quantitativi giornalieri a ettaro che non dovranno superare i tre metri cubi.
(Fonte: L’Informatore Agrario)

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