Basta contentini, l’Ue vari misure super per l’agricoltura

Basta contentini, l’Ue vari misure super per l’agricoltura

di Massimiliano Giansanti presidente nazionale di Confagricoltura
Il Coronavirus ha stravolto il nostro sistema di vita, e l’Italia, prima degli altri Paesi, ha iniziato a pagare caro le conseguenze sulla società e sulle imprese. In questo contesto economico, il settore agroalimentare si è confermato pilastro portante, garantendo cibo e rifornimenti.
L’agricoltura è il motore di questa garanzia di quotidianità, pur in un momento particolarmente difficile, in Italia e nel mondo. In Europa, il recente Consiglio dei ministri dell’agricoltura Ue ha messo in evidenza che i problemi sono sostanzialmente gli stessi in tutti gli Stati membri.
Alcune produzioni sono in cri si per il crollo della domanda; per altre, è sotto tensione il regolare ritiro dei prodotti; per altre ancora si è ristretta la via di sbocco delle esportazioni. Dappertutto, si registra una vistosa carenza di manodopera.
È evidente che serve un piano europeo di emergenza per l’agricoltura con tre obiettivi fondamentali: stabilità dei mercati; sostegno straordinario ai redditi; aiuti alimentari. Quella agricola e una politica comune. La soluzione dei problemi, quindi, va ricercata a livello europeo con misure straordinarie e adeguate alla grave emergenza in atto.
La Commissione Ue non pensare che sia sufficiente la proroga per la presentazione delle domande per gli aiuti della Pac e l’aumento dei massimali per gli aiuti di Stato, in attesa di verificare l’evolversi della situazione. È compito dell’Unione sostenere con misure e risorse eccezionali la continuità produttiva delle imprese agricole impegnate ad assicurare, con le altre componenti della filiera, la sicurezza alimentare. Alcuni strumenti sono già disponibili:
dai ritiri dal mercato agli incentivi per lo stoccaggio dei prodotti. Altre misure innovative, invece, vanno definite per un sostegno straordinario ai redditi, da estendere anche ai settori non coperti dall’organizzazione comune di mercato. Occorre agire in fretta. Per reagire all’emergenza sanitaria, in tutti gli Stati membri sono stati assunti provvedimenti urgenti a sostegno della liquidità delle imprese, comprese quelle del settore agricolo. La crisi sarà lunga e, senza un’iniziativa forte e tempestiva da parte della Commissione, c’è il rischio di assistere alla diffusione degli aiuti di Stato, considerando che nei giorni scorsi è stato elevato a 100 mila euro il massimale dei trasferimenti che possono essere assegnati alle singole aziende agricole. Gli aiuti di Stato, tuttavia, dipendono dalla capacità di spesa dei bilanci pubblici e potrebbero sorgere, di fatto, discriminazioni tra gli agricoltori, nonostante siano dovunque alle prese con la stessa crisi.
Nel 2014, per limitare 1e conseguenze del blocco delle esportazioni agroalimentari della Ue sul mercato della Federazione Russa, furono varati interventi straordinari, sotto forma di ritiri dal mercato e incentivi allo stoccaggio, per un ammontare di oltre un miliardo di euro, individuati al di fuori del bilancio agricolo. Ora, evidentemente, la crisi è molto più profonda, ma è un precedente a cui va fatto riferimento. E bisogna farlo velocemente: negli Stati Uniti è già stato varato un piano straordinario per l’agricoltura, con una dotazione di circa 50 miliardi di dollari. L’Unione europea è in ritardo.
Intervento pubblicato da Italia Oggi. 1 aprile 2020

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